Alla riscoperta degli Scarpinocc

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"Alla riscoperta degli Scarpinocc ,di un paese e di una tradizione lontana " .


 C' e' una piccola valle ,nel cuore delle Orobie, che riesce con i suoi paesaggi a renderci orgogliosi della Val Seriana ,una valle ricca di boschi e di alpeggi e di acqua freschissima ,una valle in cui la parola tradizione si fa largo tra i giovani sorrisi dei ragazzi che cercano di gridare a gran voce le bellezze nascoste di un piccolo grande paese di montagna.Questa e' Parre .  La tradizione da un punto deve pur nascere ...-mi dice Fabio  Tresoldi della Pro Loco Parre con cui ho piacevolmente chiacchierato  -e da li' deve proseguire ...E cosi' "Sapori e Tradizioni " e' una festa nata e creata per far conoscere  i cortili di una volta ,rinnovati e rispolverati con una veste di luce densa di racconti e di storie ,e soprattutto i prodotti che sono parresi al cento per cento come anche le ricette . Ed eccoci arrivati ai piatti ,quelli di una volta, rispettosi delle voci e dei racconti tramandati ,ma che riaccendono le file lunghissime dei turisti venuti ad assaggiare .Quattro le tappe obbligate :i famosissimi Scarpinocc di Parre, i meno noti ma altrettanto invitanti Gnoc in cola ,il Capu di Parre e gli Arrosticini di agnello .Un' aggiunta speciale :zuppa dei prati alla parrese ,un incrocio di erbe ,aromi ,brodo ,uova e formaggella carpito direttamente da un vecchio librone di ricette scritte a mano da un eccentrico Chef di Parre .In fondo di nuovo non si scopre nulla ma si rivive un tesoro esistente che si sente profondamente sui volti e nei gesti della gente vestita a festa ,con gli abiti tradizionali , le gonne ampie svolazzanti ,le camiciole con i pizzi ,le tipiche calzature e e persino le acconciature di una volta ,con le loro storiche canzoni ,le loro danze popolari (presentate anche dall' Associazione Storica della citta' di Albino ), le caratteristiche case di sasso e le fotografie storiche , tutte piccole ritualita' che solo un paese di montagna puo' regalare .Tutt' intorno piccoli artigiani ci fanno conoscere la loro arte ...a volte sembrano cosi' lontani nel tempo ,come se vedessimo la moviola di un museo ,ma poi ,osservando oggetti intagliati in legno e coltelli forgiati a mano ,si resta sempre incantati dalla magia di chi ha la forza di creare ,forgiare ,desiderare ,forse ancora sognare .Se parliamo di creazione uno sguardo intenso va naturalmente agli Scarpinocc. Tutti li conoscono ?Non tutti ...la loro storia inizia dal formaggio che restava ai pastori di una volta (un certo formaggio "Motel" dal nome un po' inusuale  ),il "formai de' mut " ,proveniente dai pascoli piu' grassi , a cui le massaie univano un po' di pane bianco grattugiato  ,preso naturalmente  dagli avanzi ,un uovo quando c' era e spezie semplicissime (sale ,pepe e prezzemolo, un pizzico di "droga saporita").La loro forma e' davvero particolare , con quel tocco dell' indice proprio nella cavita' centrale e ricorda gli zoccoli tipici di un tempo e cosi' ci raccontano di un focolare riunito ...Nella loro evoluzione certo il vecchio "Motel" e' stato sostituito dal piu' comune formaggio grana Padano o Parmigiano Reggiano  ,ma il fascino del condimento e' rimasto indelebile ...un ampio catino  di rame dove rosola lentamente un burro grasso di ottima qualita' ,al limite della bruciatura, unito a foglie di salvia a cui si aggiunge altro parmigiano e che viene dolcemente scolato sopra gli scarpinocc appena scolati .Il burro e' la parte piu' trionfante del piatto :come dicevano i Parresi dell' Ottocento si doveva utilizzare il "butirro" ,preziosamente raccolto negli stampi di legno . Gli Scarpinocc rappresentano proprio le radici di questo piccolo fazzoletto di terra della Val Seriana ,con alle spalle i Monti Trevasco ,Cusen e Vaccaro ,che ha cercato con coraggio di mantenere viva una tradizione secolare .Particolare anche il poco conosciuto Capu di Parre, un gustoso involtino di foglia di verza con il ripieno degli Scarpinocc ,cotto in saporito brodo di vitello  e accompagnato dalla immancabile polenta .La particolarita' di questi piatti antichi ripresentati sta proprio nella accurata scelta degli ingredienti scritti in grande "pale "di legno disseminate per il paese nella duplice versione ,dialettale e italiana .Si puo' proprio tranquillamente affermare che gli abitanti di Parre si siano  proprio identificati con alcuni piatti che ci raccontano  la storia intrinseca di un territorio .Camminando per le vie del paese ,con mappa in mano ,non si puo' non fare una tappa nella Casa della Pierina Bossetti ,secolare sarta del paese .Si entra e ci si sente persi in una realta' remota ,densa di ricordi ,di vita ,di spontaneita' .Ci si sente avvolti dai mille oggetti che raccontano la storia di Pierina e del papa' falegname :i loro attrezzi di lavoro ,utensili di cucina tra cui un vecchio stampino per gli scarpinocc , libri di una volta  che parlano di musica lirica ,vecchi quaderni e ...una facciata davvero particolare ricoperta da una vite autoctona .Una simpatica guida ci fa girare per le stanze facendoci sorridere tra un oggetto e l' altro ,simboli di una vita semplice e alquanto avventurosa .Uscendo da questo cortile sui generis capiamo di aver respirato dei momenti unici di ricchezza umana che ha riscoperto nella storia culinaria il grande valore dello stare insieme ,della creativita' ,della manualita' e di quella armonia particolare che solo riesce a celarsi dietro le mani che impastano e gli occhi che assaggiano .Quando la tradizione riesce ad incontrare la modernita' ci regala l' espressione verace di una piccola solare  comunita' montana .

Scarpinocc

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